La mia esperienza ad un hammam pubblico
Ieri un’amica spagnola ed io, siamo andate a fare un hammam pubblico. In questo articolo trovi le differenze fra hammam pubblico e privato.
A Marrakech esistono anche diversi hammam che sono una via di mezzo fra quelli privati e quelli pubblici tradizionali. Noi eravamo in una cittadina abbastanza piccola nel sud dove non sono abituati a vedere turisti e occidentali e ci sono solo hammam pubblici.
Appena siamo arrivate siamo state tentate dall’andare via, perché l’edificio era molto cadente, sembrava quasi abbandonato e spesso mi è sato raccontato, di quanto spesso siano sporchi.
Negli hammam pubblici, o ci sono orari diversi per uomini e donne, oppure due entrate separate, in questo caso erano due entrate diverse. L’uomo addetto alla parte maschile è andato a chiamare le donne e abbiamo concordato il prezzo.
30dh l’entrata, poi noi abbiamo scelto di essere lavate (50dh), altrimenti si può fare da soli e si paga solo l’entrata e poi abbiamo acquistato il guanto di kessa e il sapone nero, si può portare anche il proprio.
Agnese, membro di EnjoySahara
Consulente di viaggio in Marocco, italiana nell’involucro e berbera nell’anima.
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Siamo entrate e ci hanno fatto andare in una stanza che era lo spogliatoio, con semplici e carinissimi armadietti in legno color verde e panche in legno grezzo. Ci siamo svestite, messi degli slip e sopra niente, con asciugamano e ciabatte siamo entrate in un’altra sala molto grande e vuota. Abbiamo lasciato il nostro asciugamano e poi siamo andate in un’altra sala con del vapore e svariati rubinetti bassi con sotto un corridoio per far scorrere l’acqua. La signora ci ha dato un grande secchio a testa e un piccolo secchio e due sgabelli bassi di plastica, ci ha detto di miscelare l’acqua e bagnarci. Vicino a noi ci erano altre due signore che ci hanno detto come fare.
Poi è tornata la prima signora che ci ha portato il famoso sapone nero, ingrediente principale per un buon hammam, ce lo siamo spalmate a vicenda su tutto il corpo e lo abbiamo lasciato in posa, dopo qualche minuto ci siamo sciacquate. È tornata la signora, ma non siamo riuscite a capire cosa ci volesse dire, così è arrivata un’altra ragazza che in inglese ci ha detto che dopo poco ci avrebbero fatto spostare in una stanza adiacente più calda.
Siamo andate, noi e i secchi e ci hanno dato due tappetini di plastica che hanno posizionato a terra, poi dopo qualche scambio di gesti e battute cercando di capirci rispettivamente ci hanno portato i guanti di kessa e rimesso il sapone nero.
Poi ci siamo sdraiate per terra sul tappetino e con il guanto ci hanno “scartavetrato” togliendo tutta la pelle morta che avevamo, un movimento forte ma a mio parere piacevole, prima a pancia in su e poi a pancia in giù.
La signora che lavava me ha chiamato tutte le altre donne per farle vedere la quantità di pelle morta che mi stava venendo via e ridendo gli ho detto che la doccia me la facevo sempre, lo giuro e anche lei si è messa a ridere insieme a tutte le altre.
Una volta finito ci siamo sciacquate sempre con il secchio e poi rimesse a sedere sullo sgabellino e a quel punto ci hanno fatto lo shampoo. Appena finito, mentre eravamo sempre nude, tutte bagnate e ancora lì in quella stanza ci hanno dato due mandarini e ci hanno detto di mangiarli subito, questa cosa mi ha fatto molto ridere. Pare che faccia molto bene e sia necessario anche per reidratarsi.
Poi dopo qualche altra secchiata d’acqua siamo tornate nello spogliatoio, asciugate, vestite, salutato e ringraziato tutte le donne e così è finita la nostra esperienza all’hammam pubblico.
È stata un’esperienza davvero buffa e arricchente, non da tutti, se ne avrò l’occasione ci tornerò volentieri.
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